mungitura seni schiava

La ragazza abbasso’ il busto, appoggiando la guancia al pavimento. Con le mani guantate si apri’ docilmente le grandi labbra. Sapeva che stava mostrandosi a tutti e che sarebbe stata frustata in quel punto cosi’ delicato, ma ricordava bene gli ordini di Simone. Rick si mise di fianco a lei e le inflisse quattro secchi colpi di frustino sulla vagina spalancata, strappandole dei pietosi gemiti di dolore. Il pubblico fischio’ e applaudi’. Qualcuno fece commenti su quanto Gianna era arrapante.
– Bene, maiale, – disse Carlo a Gianna, – ora ti faro’ qualche domanda in modo che il nostro pubblico possa conoscerti meglio. E’ chiaro?
– Si, padrone – mormoro’ la ragazza.
– Sei fidanzata, puttana? – le chiese Carlo.
– Si, padrone…. – mormoro’ lei.
– E sei innamorata del tuo fidanzato? –
– Si, padrone, – rispose ancora Gianna. Qualcuno nel pubblico ridacchio’.
– Quand’e’ che avete intenzione di sposarvi?
– Dopo… la mia laurea – mormoro’ lei, debolmente.
– Il tuo fidanzato deve essere molto contento di sposare una sporca tettona come te. Sono certo che ti ha messo molte volte il cazzo fra quelle grasse poppe, vero?
– Si… padrone – singhiozzo’ lei.
– Pero’ non sa nulla del fatto che stai venendo ricattata, e che sei stata costretta a prendere molti grossi cazzi in tutti i tuoi sporchi buchi, vero?
– No… padrone… non lo sa, – mormoro’ lei.
– Molti dei cazzi che sei stata costretta a prendere erano molto piu’ grossi di quelli del tuo fidanzato, vero?
Gianna esito’. – Si, padrone, – rispose, arrossendo. Era la verita’.
– E ti e’ piaciuto molto prenderli, vero, maiale?
Lei esito’ ancora. Le era stato chiesto di essere sincera, ma sapeva anche cosa Carlo e i suoi crudeli ospiti volevano sentire. – Si… padrone, – mormoro’, suo malgrado.
Carlo fece un cenno a Rick, che prese Gianna per i capelli, facendole sollevare il viso dal pavimento, costringendola a rimettersi in ginocchio, di profilo rispetto al pubblico. Quindi, il nero si slaccio’ i pantaloni con calma, fissandola. – Puoi guardare, – le disse, accennando alla propria patta. Gianna abbasso’ lo sguardo alla zip che Rick stava abbassando. Rick si slaccio’ i boxer e tiro’ fuori il membro, eretto, mostruosamente grosso.
– Ti piace tanto quello che vedi, vero maiale? – disse Carlo.
– Si… padrone… – mormoro’ lei, mentre Rick continuava a fissarla con un ghigno. Lentamente, l’uomo infilo’ il membro sotto il velo di Gianna e inizio’ a strusciarglielo sulla guancia. Lo spettacolo di una sposina vestita di bianco, inginocchiata di fronte a un grosso membro nero, era molto sensuale.
– Come si chiama il tuo fidanzato, puttana? – la stuzzico’ Carlo.
Gianna esito’ ancora. – Luca, – disse poi, con voce spezzata.
– Luca non ha nulla di simile di offrire alla tua fica vogliosa, vero? – continuo’ Carlo, mentre Rick le appoggiava il membro sul viso. Il pene dell’uomo copriva l’intero volto di Gianna, dal mento alla fronte.
– No… padrone… – disse lei, trattenendo le lacrime. Rick la prese per i capelli, sollevo’ il velo, e appoggio’ il glande alle labbra della ragazza, spingendo per costringerla ad aprirle. Quindi, lo fece scivolare lentamente in bocca a Gianna, assaporando ogni centimetro di quella lenta penetrazione.
– Un cazzo come quello di Rick e’ quello che ci vuole per far colare la fica di un maiale come la nostra Gianna, – disse Carlo. – Forza Rick, divertiti con questa troia che ti desidera tanto.
Il nero sorrise e spinse il membro a fondo, trattenendo Gianna con il guinzaglio. Quindi, lo sfilo’. Con il frustino, la colpi’ sulle natiche, ordinandole di girarsi verso il pubblico. Gianna obbedi’, e l’uomo si chino’ in avanti, palpandole vistosamente i seni attraverso il vestito. – Se vuoi che te lo metta dentro, prima devi darmi queste, – le disse. Carlo intervenne. – Cosa ne pensi, maiale? Vuoi farti scopare quelle grasse poppe da Rick?
– Si…. padrone… – mormoro’ lei.
Rick sorrise, e prese a slacciarle i bottoncini del vestito, aprendolo lentamente. A ogni bottone slacciato, il vestito, stretto e tirato, si spalancava di un buon tratto, mostrando la carne nuda dei seni della fanciulla. Quando Rick arrivo’ al sesto bottone, i capezzoli di Gianna furono visibili. Le tette erano ancora compresse dal vestito.
Rick si piazzo’ di fronte a lei e diresse il proprio membro verso il basso, infilandolo lentamente nel morbido incavo del seno della ragazza. Il pubblico non poteva vedere direttamente la scena, ma le telecamere la inquadravano. Gli schermi a parete mostravano il grosso serpente nero che si insinuava nella carne bianca della vittima.
Rick prese a scopare le tette di Gianna dall’alto verso il basso. La ragazza sentiva il mostruoso membro che le scivolava dall’incavo dei seni fino all’ombelico, possedendole le tette come ne’ Luca, ne’ nessun altro, aveva mai fatto. Mentre la prendeva in quel modo osceno, Rick le afferro’ i capezzoli fra le dita e inizio’ a torcerli e tirarli. Nonostante l’umiliazione e lo sconforto, la ragazza si rese conto che i suoi capezzoli si indurivano per le attenzioni brutali che Rick riservava loro. Quando furono completamente eretti, Rick lo sfilo’.
– Brava maialina, – disse Carlo, mentre le telecamere inquadravano i capezzoli della ragazza, – le tue grasse tette ci stanno piacendo. Meritano un piccolo premio.
Due uomini comparvero sulla scena, portando un piccolo macchinario, costituito da una base rettangolare a cui erano fissati diversi tubi, che terminavano in cilindri cavi di vetro. Con orrore, Gianna si rese conto che doveva essere una piccola mungitrice. I due uomini presero i seni di Gianna, strizzandoli brutalmente, facendo sporgere i capezzoli, che infilarono in due cilindri di vetro. Quindi, uno di loro attivo’ la macchina, che inizio’ a ronzare. Gianna gemette, sentendo che i suoi capezzoli venivano tirati con forza dentro i cilindri, per effetto di un vuoto d’aria. Alle sue spalle, Rick le accarezzava la vagina. Quando i capezzoli della ragazza furono saldamente imprigionati nei cilindri di vetro, inizio’ la suzione vera e propria. La macchina ronzava, le tirava i capezzoli, li rilasciava, li tirava nuovamente…
Il pubblico ridacchiava e faceva piccoli applausi. Gianna si rese conto che nel pubblico c’erano anche diverse donne, che stavano masturbando i loro uomini.