punizioni a scuola

“Una supplente!” si mormorava nella classe delle grandi dell’istituto femminile. La professoressa è partita per un mese intero!”, quando una voce ferma chiese al gruppo delle grandi
– ragazze cosa aspettate per sedervi?
Le ragazze si voltarono e scoprirono una bella donna dallo sguardo severo. Le dieci studentesse si precipitarono per prendere il loro posto mentre la giovane supplente si sedette sulla cattedra di fronte alla classe.
– mi chiamo Giovanna, (disse con voce dolce). Sarete mie allieve fino al rientro della vostra prof. Non sappiamo bene quando rientrerà, quindi, nel frattempo, non consideratemi come una supplente ma come la vostra insegnate di ruolo, il che significa che mi obbedirete come tale. Mi sono spiegata?
– si,  (rispose la classe all’unisono)
Dopo una breve introduzione,  aggiunse
– penso che sia giusto avvertirvi che io utilizzo sempre lo stesso metodo di punizione nelle mie classi. Se vi comporterete male sarete sculacciate!
La classe restò come pietrificata. In questa atmosfera di silenzio più di una ragazza provava ad immaginare come poteva essere una sculacciata data da una così bella creatura. Regine continuò con un grande sorriso, come se riuscisse a leggere nei loro pensieri
– l’esperienza sarà umiliante e sgradevole, ve l’assicuro. Tuttavia niente migliora il comportamento di una ragazza più di una bella sculacciata su un culetto nudo. A questo proposito voglio mostrarvi una cosa.
prese la sua borsa e tirò fuori un frustino. Lo passò ad una graziosa alunna della prima fila
– osservatelo bene (disse freddamente) e passatelo alla vostra vicina di banco. Voglio che ciascuna di voi possa vedere e toccare ciò che sarà applicato al vostro sederino se vi comporterete in maniera indisciplinata.
Il frustino passò di mano in mano come voleva Chiara. Ci fu un sospiro di sollievo quando la garbata insegnante ripose lo strumento di penitenza nel cassetto della sua nuova cattedra.
Nella prima settimana andò tutto bene. Le ragazze furono sedotte dalla passione della nuova insegnante per la letteratura e la storia. Era simpatica e in più di un’ occasione fece ridere l’ intera classe .
– vedete , ve l’avevo detto, scherzava (disse Emilia, una ragazza bionda). Non credo che ci punirà veramente.
Appena finì la frase Regina fece la sua apparizione in classe. Le ragazze si precipitarono al loro posto dicendo
– buon pomeriggio .
– buon pomeriggio ragazze (rispose l’insegnante). Come sapete, oggi compito in classe.
distribuì i fogli con le domande e chiese silenzio.
Fanny sussurrò a voce bassa alla sua amica “ Luisa, guarda …” . La ragazza vide la sua vicina nascondere un libro nel ripiano sotto il banco da dove entrambe potevano copiare facilmente. Un po’ più tardi ciascuna ragazza copiava dalla vicina le informazione prese dal libro. Nel frattempo , seduta dietro la cattedra, faceva finta di non vedere.
Dieci minuti prima della fine dell’ora l’insegnante ritirò i compiti e chiese
– come è andato il compito? Siete fiere di voi? Chi di voi pensa di aver risposto correttamente alle domande?
Le dieci ragazze alzarono tutte la mano ma la riabbassarono rapidamente vedendo la loro insegnante buttare i fogli del compito nel cestino.
– non li controllate?(chiese Fanny)
Gli occhi blu e penetranti dell’insegnante guardarono severamente la giovane fanciulla.
– no, Fanny
Disse con tono minaccioso. Poi si diresse verso la scrivania e tirò fuori il frustino dal cassetto.
Fanny si sentì a disagio.
– oh , vi prego non punitemi!
– rilassati Fanny, rilassati … per il momento.
L’insolente si mordeva le labbra mentre le altre ragazze guardavano in basso.
– mi avete preso per un’ idiota?(chiese l’insegnante). Pensate davvero che non abbia sentito i vostri bisbigli? che non mi sia accorta dei vostri scambi di informazioni? guardatemi quando vi parlo! Adesso farete esattamente quello che vi dirò, se no tutta la classe andrà a far visita alla direttrice, e vi lascio immaginare il seguito!
La minaccia sembrava fare effetto. Tutte le ragazze abbassarono la testa docilmente.
– in piedi! (ordinò la bella Giovanna)
Le dieci ragazze saltarono subito in piedi.
– sistematevi in fila davanti alla cattedra e voltatevi. Veloci !
Le ragazze erano costernate. Il cuore di Emilia si mise a battere più forte sentendo gli ordini di .
– alzatevi la gonna e abbassatevi le mutande. Lasciatele scivolare a terra. All’ultima che se le abbasserà verrà amministrata una sculacciata supplementare domani davanti alla classe.
Le ragazze non tardarono, in un batter d’occhio tutte avevano le mutande sulle caviglie.
– adesso alzate più in alto la gonna e piegatevi sul vostro banco. Bene. Ora prendete l’orlo della gonna e infilatevelo nella cintura. Eseguite immediatamente! Voglio vedere dieci culetti tutti nudi pronti a ricevere una sonora sculacciata!
Regine fu così autoritaria che le ragazze non si ribellarono. Ci fu qualche leggero pianto e qualche piccola lamentela quando il loro culetto bianco fu messo completamente a nudo.  aveva una vista superba di dieci culetti tremolanti.
– mantenetevi afferrando con le mani le sedie dall’altra parte del banco. È nel vostro interesse non muovervi prima che abbia terminato di punire ciascuna di voi. Mi sono spiegata?
– si ,  (risposero le ragazze con voce fiacca)
All’estremità della prima fila c’era Corinne, una studentessa “io so tutto” bionda e paffutella. Regina cominciò il suo lavoro facendo lentamente il giro della stanza in modo che le ragazze sentissero i suoi tacchi risuonare sul pavimento, poi s’avvicinò lentamente alle sue vittime. La giovane insegnante afferrò la gonna di Corinna e la mantenne fermamente con la mano sinistra. Con la mano destra teneva il terribile frustino che piombò con un colpo secco sul sedere della povera Corinna.
“aie!” gridò. Non appena si calmò un secondo colpo arrivò sulla natica destra della sfortunata ragazza. Corinne si aggrappava alla sedia e si abbandonava con tutto il suo peso sul banco cominciando a dare dei colpi coi piedi. Regine, che la manteneva fermamente, continuò a colpire il largo sedere della ribelle che si agitava come un’indiavolata.
Quando la bella insegnante giudicò il culetto di Corinna sufficientemente arrossato, la lasciò stare.
– non togliete le mani dalla vostra sedia, piangete quanto volete, ma restate in posizione (disse  dirigendosi verso la prossima)
Era il turno di Louise, una ragazza coi capelli rossi.  alzò completamente la gonna dell’impertinente che copriva ancora leggermente il suo sedere. Sentendosi le dita dell’insegnante sulla pelle e vedendo il culetto rosso di Corinna davanti a lei, Louise fu presa dal panico.
Non avrebbe mai creduto di poter essere punita così, e non riusciva a sopportarlo. Il primo colpo sul sedere l’informava che doveva subire una dura punizione. Luisa strinse i denti, voleva evitare di agitarsi in modo vistoso come aveva fatto Corinna. Sfortunatamente i suoi buoni propositi non durarono a lungo. L’insegnante aveva la mano pesante e ben presto Louise cominciò ad emettere dei lamenti facendo ballare le anche da destra a sinistra e viceversa con grande piacere per Regine che con interesse quasi scientifico faceva notare che la pelle delle rosse si colorava molto più rapidamente di quella delle bionde come Corinne. Regine si domandava se anche il dolore che provava era più acuto. Per tutta risposta poteva vedere che il culetto rotondo di Louise si agitava ancora più violentemente di quello di Corinna. Le altre ragazze capirono presto che malgrado la sua breve carriera come insegnante  era veramente un’esperta di sculacciate.
La terza vittima era una bella ragazza coi capelli ricci, Giulia. Regine le mise delicatamente la mano sul culetto e poi glielo accarezzò con le cinghie del frustino prima di dare inizio alla punizione. Sembrava più stoica delle sue compagne. Respirava profondamente ad ogni colpo che la sua insegnante le amministrava. Manteneva i piedi saldamente a terra e stringeva la sedia con le mani. Sfortunatamente per lei la sculacciata aumentò di intensità e il frustino sostituì la mano agile dell’ insegnante. I colpi si rivelarono più duri e dati a ritmo più elevato. Lottava per mantenere il controllo ma alla fine anche lei si dovette arrendere e scoppiò in lacrime come una bambinetta.
Prima di passare alla successiva, regine fece una pausa per rimboccarsi le maniche. Aveva iniziato un lavoro impegnativo, punire dieci culetti, ma questo genere di compiti non le dispiaceva.
Fanny stava tremando. Sapeva che era il suo turno. Il suo sedere si contrasse quando sentì che la severa insegnante sollevò il braccio. Clac ! Clac ! I colpi risuonavano all’interno della classe. Nonostante i lamenti, la punita si sforzava di tenere i suoi grandi occhi aperti. Dopo una lunga sculacciata dove  alternava sapientemente la sua mano esperta e il temutissimo frustino, Fanny capì che la sua punizione era terminata sentendo che la bella insegnante era andata vicino a Graziache attendeva inquieta il suo turno.
Dopo aver messo il fuoco nei primi cinque culetti, Regina decise di lasciar riposare il suo braccio. Si accomodò sul bordo della cattedra ad ammirare la sua opera.
– ragazze! Restate in posizione fino a che non vi autorizzo a rimettervi in piedi!
ordinò quando qualcuna delle punite cercò di lanciare un’occhiata furtiva verso i culetti infuocati.  non poteva negare il piacere che provava alla vista di tutti quei bei culetti ben esposti alla sua bramosia. Sentiva le sue mutandine inumidirsi ammirando l’affascinante spettacolo che le offrivano quei culetti già sculacciati.
Era evidente che le punite desiderassero massaggiarsi il culetto che bruciava ma nessuna osò provarci, lo sguardo inquisitore dell’incorruttibile insegnante glielo impediva. Dovettero rassegnarsi all’attesa e lasciarono saggiamente le mani sul bordo del banco.
rifece lentamente il giro della classe facendo sentire bene i suoi tacchi e decise di riprendere la sua opera.
Si diresse verso la seconda fila, scelse un’alunna a caso e poggiò le sue mani sull’ appetitoso culetto della proprietaria. La severa insegnante amava far montare al massimo la paura delle sue punite. Prolungava questo momento per ammirare i movimenti che faceva Olivia incrociando e disincrostando le caviglie. Poi Olivia lanciò un’occhiata alle sue spalle e strinse le natiche.
– rilassati mia cara, lascia che il tuo sederino riprenda la sua morbidezza abituale. Così! Voglio che tu conti ogni colpo, ciò mi eviterà di dartene di più che alle tue compagne. Vedete come sono leale con voi, non trovate?
Clac ! Fece il frustino battendo bruscamente sull’ amabile sederino della mora Olivia.
– uno (disse con un filo di voce)
– uno, grazie , è così che si deve rispondere. Questo non conta. Riprendiamo da capo mia cara.
Di nuovo il crudele frustino riprese la sua opera.
– uno, grazie ! (disse stavolta la punita)
– così va meglio (rispose l’insegnante)
Clac !
– due, grazie !
Clac !
– tre, grazie !
La severa insegnante continuò anche dopo che la conta di Olivia fu pressoché incomprensibile per via dei suoi lamenti. Solo dopo che il suo culetto fu di un bel rosso vivo Regine mise fine alla punizione.
Dopo aver terminato il suo lavoro sul sedere delle giovani allieve, Regine lanciò uno sguardo sprezzante alla graziosa Emilia che si massaggiava il culetto per alleviare il dolore. Avvicinandosi senza farsi notare, Reginea schiaffeggiò la mano galeotta della povera Emilia. Con tono secco l’insegnante l’interpellò
– chi ti ha dato il permesso Emilia?
La giovane ragazza sollevò lo sguardo terrorizzata.
– ho detto, sedere in posizione!
– oh no, per favore …  … non volevo disobbedirvi …
– ah!è così (riprese l’implacabile insegnante). Vai a prendere la mia sedia e piazzala al centro della pedana. Sbrigati … o sarà peggio per te!
fece quello che le era stato ordinato.
-tutte le altre possono girarsi verso di noi. Di certo non vi dispiacerà lo spettacolo che la vostra compagna, o meglio il suo culetto , vi sta per offrire. Mettetevi le mani sopra la testa fino a che non sarete uscite dalla classe.
Le ragazze obbedirono voltandosi verso , che in stato di confusione stava in piedi a fianco alla sedia della bella insegnante.
– poiché  ha osato massaggiarsi il sedere mentre io vi avevo detto di mantenere le mani sulla sedia, riceverà una sculacciata supplementare che voi tutte potrete ammirare.
Tranquillamente, con eleganza,  si sedette attirando la punita di traverso sulle ginocchia.
– ti prego di afferrare i piedi della sedia !
Ordinò prendendo fermamente la sfrontata per la vita. Il grazioso frustino entrò in ballo disegnando dei larghi archi di cerchio sull’ampio sedere della ragazza che protestava con veemenza .
In alto, in basso, in alto, in basso, Regine frustava metodicamente. Le gambe di  si dimenavano a più non posso.
L’amabile insegnante cominciava a sentire un po’ di fatica, ma provava un evidente piacere a far bruciare questo delizioso sederino. Le altre ragazze guardavano con timore la loro compagna che veniva punita con arte dalla bella insegnante. Quando Regine si rese conto che il sedere di  era molto rosso e bollente, l’autorizzò a sollevarsi.  si toccò il sedere con entrambe le mani continuando a gridare e accennando una specie di danza furiosa che fece sorridere meccanicamente la spietata supplente.  si alzò e scosse  per il braccio.
– rimettiti le mutande e vai al tuo posto (disse con tono secco)
Fu necessario un altro schiaffo sul suo culetto rosso fuoco affinché la ragazza cessasse di agitarsi.  andò a raccogliere le sue mutandine, che a causa del suo dimenarsi durante la sculacciata, era volata al centro della pedana, le infilò ed a testa bassa tornò al suo posto.
– adesso potete riabbassarvi la gonna, ragazze (disse appoggiandosi alla cattedra)
Fece un grande sorriso alle alunne compiacendosi di vedere i loro volti ancora marcati dalle lacrime.
– domani mattina voglio che ciascuna di voi mi restituisca la lettera che ora vi detterò. Prendete il diario e la penna … scrivete: ”sono informato che mia figlia ha copiato durante un compito in classe. Sono inoltre informato che lei ha ricevuto una sculacciata per questo fatto. Ho solo preso le misure necessarie affinché una simile cosa non si verifichi più. Spero che non ne siate dispiaciuti e sappiate agire di conseguenza“. Questa nota dovrà essere firmata da almeno un genitore.
Regina parlava con tono autoritario e aggiunse
– ci sono domande?
Ci fu silenzio. Le dieci ragazze si guadarono terrorizzate. La maggior parte di loro poteva aspettarsi un’altra sculacciata a casa quella sera.