prima esperienza di una padrona perbene

Erano le 22.30 di quel venerdì, Gianluigi e Laura si erano dati appuntamento in quell’alberghetto fuori mano dove le coppiette passavano insieme alcune ore o un’intera notte. Tutto secondo gli accordi presi precedentemente, tutto come aveva deciso lui. Si erano conosciuti a casa di amici, tra una parola e l’altra Gianluigi le aveva detto che lei era molto bella e con lei avrebbe voluto passare una notte “come lui aveva sempre sognato”, lei era un po’ restia, ma accettò.
Gianluigi scrisse tutto in una lettera e gliela fece avere qualche giorno prima dell’incontro, Laura, dopo averla letta, pensò di non accettare, poi la curiosità di un rapporto nuovo, di un rapporto diverso dai soliti, la spinse a non rifiutare. Gianluigi era un uomo sui 40 anni, abbastanza bello ed interessante. Occhi e capelli castani, fisico longilineo, un uomo che piace, insomma. Laura era una sventola di donna di circa 30 anni. Mora con occhi nerissimi e sguardo intenso. I capelli lunghi la rendevano una favola, le sue forme erano perfette, le sue gambe slanciate sui tacchi alti che lei portava sempre la rendevano armonicamente appariscente, ad ogni passo i suoi seni oscillavano con grazia e delizia .
Entrambi avevano vissuto molte storie, forse Laura qualcuna in più, era stata con un uomo cinquantenne per alcuni anni, poi lui l’aveva lasciata per una donna più giovane. Laura aveva solo un difetto: con il tempo aveva iniziato ad odiare gli uomini. Da ogni storia ne usciva sempre più delusa soprattutto di quel modo di fare “mordi e fuggi” di tutti. Lei avrebbe voluto amare, poi scopare, ma, in genere, era l’inverso. Tutti gli uomini la volevano portare solo a letto e poi basta.
“Devo farla pagare al prossimo uomo che incontro” si era detta tra sé dopo l’ultima storia ed ora ne aveva l’occasione, era lui che gliela stava porgendo su un piatto d’argento. Gianluigi non aveva ancora trovato la donna che aveva sempre sognato, ogni volta restava deluso dal modo di fare l’amore . Quando incontrò Laura ne rimase colpito, aveva notato qualcosa nei suoi occhi, qualcosa che aveva solleticato l’interesse per quella donna così bella e così fascinosa.
Laura arrivò, come di accordo, per prima e l’aspettò nella camera designata. Era vestita secondo la richiesta: Vestito lungo fino alle caviglie, sandali alti che mettevano in risalto la bellezza dei suoi piedi, labbra rosse, ombretto verde e dita (mani e piedi) laccate di rosso. Entrò in camera e sedette sul letto che era al centro della stanza. La luce era soffusa e c’era un odore di fiori intenso dovuto ad un deodorante. Dopo qualche minuto arrivò Gianluigi che entrò in silenzio. Si guardarono senza parlare. Laura accavallò una gamba iniziando a farla oscillare il tanto che le dava la possibilità la gonna lunga, ma con costanza. Il suo piede oscillava su e giù. Gianluigi rimase affascinato dalla bellezza di Laura ed iniziò a spogliarsi, lentamente. Laura lo osservava curiosa, iniziò ad eccitarsi quando lui rimase in boxer. Gianluigi aveva un bel fisico, Laura lo scrutò bene dalla testa ai piedi piacevolmente interessata. Anche Gianluigi era eccitatissimo, lo si notava dal gonfiore dei boxer.
“Dai” disse Laura con fermezza, “continua, sù, bello, fammi vedere il tuo pisellino”. Gianluigi si tolse il boxer e rimase completamente nudo davanti a lei che ora era eccitatissima, ma voleva continuare a tenere la parte che lui aveva scritto. “Avvicinati ” disse Laura. Lui si avvicinò al letto e lei subito iniziò a solleticarlo sotto i testicoli facendogli sentire le unghie.
“Ti piace, vero?” chiese lei. “Moltissimo” rispose lui chiudendo gli occhi quasi per fissare nella sua mente quel tocco così piacevole. Stinse i suoi testicoli fino a quando lui non emise un lamento di sofferenza, ma lei non si fermò e continuò a stringere con tenacia. La paura riempì gli occhi di Gianluigi, ma Laura improvvisamente smise. Gianluigi, senza forza, cadde sul pavimento. Laura lo guardò e disse
“Ora che sei lì perché non ti occupi un po’ dei miei piedi, visto che ho letto nel tuo biglietto che ne sei affascinato?”. Gianluigi non esitò, le tolse il sandalo dal piede sospeso ed iniziò prima a baciarglielo con molta foga e poi a leccarglielo. Laura rimase sconvolta da ciò, non le era mai successo che un uomo le facesse tale gesto e…le piacque molto, tanto che non ebbe esitazione a cambiare l’accavallatura della gamba per offrirgli anche l’altro piede. L’uomo era molto eccitato, lo si vedeva molto bene, allora Laura pensò di “approfondire” il gioco.
“Alzati, dai” gli disse in modo autoritario e prese la borsa da cui estrasse un paio di calze nere nuove, aprì l’involucro e ne estrasse una .
“Girati e metti le mani dietro”. Gianluigi eseguì affascinato di quello che gli stava succedendo, il suo membro sembrava voler scoppiare, la sua condizione di sottomissione lo eccitava tantissimo. Lei gli legò con la calza le mani dietro la schiena,
“ora sei in mio completo potere, girati” . Lui si girò e lei ebbe un ghigno di contentezza guardandogli l’uccello che si erigeva verso l’alto.
“Vedo che il trattamento ti piace, vero?” gli chiese.
“Si!” rispose lui con il poco fiato che gli venne in gola. Laura iniziò ad accarezzargli quel membro durissimo e sentì uno strano formicolio che le veniva dal suo basso ventre, avrebbe voluto subito buttarsi su di lui e cavalcarlo, ma voleva prolungare quanto più possibile la sua sofferenza. Prese dalla borsa una spazzola per capelli, l’impugnò come una racchetta e, dopo averla battuta più volte su una mano, disse “vediamo se il mio povero Gianluigi sopporta questo”. Diede una forte battuta sul suo membro. Gianluigi emise un forte grido di dolore.
“Allora ti devo imbavagliare per non sentirti, vero?” e gli coprì la bocca con l’altra calza rimasta. Lui riusciva a malapena a respirare, ma era felicissimo del trattamento. Lo fece girare e lo stese a pancia sotto sulle sue gambe iniziandolo a sculacciare con la spazzola. Ad ogni colpo il culo di lui diventava più rosso, il suo membro più duro e l’eccitazione di Laura aumentava. Laura, per la prima volta, scopriva una sua natura nascosta, che solo Gianluigi aveva capito, le piaceva fare quello che stava facendo con lui, ne provava una grande eccitazione.
“Ora basta!” disse lei, slegò le mani di lui e lo spinse sul letto a pancia all’aria, lo legò mani e piedi con una corda alle sponde del letto, si spogliò e gli fu sopra impalandosi con il suo membro. Iniziò una cavalcata forsennata che durò qualche minuto, finché non raggiunsero insieme un orgasmo feroce. Lei rimase su di lui per qualche minuto, i loro respiri affannosi si confondevano, poi lei si alzò, andò nel bagno a rinfrescarsi, si rivestì e disse
“ora manderò una cameriera a slegarti”. Lui cercò di svincolarsi ma era stato legato molto bene e non riusciva a parlare perché la sua bocca era coperta dalla calza. Rimase per qualche minuto in quella penombra silenziosa, il suo cuore batteva forte, ma era di nuovo eccitato. Sentì dei rumori e delle voci femminili, era Laura che ritornava con un’altra donna, entrarono e Laura disse “vedi com’è bello il salame, vuoi fotterlo anche tu?” la donna, senza rispondere, sedette sul letto e con curiosità iniziò a palpare Gianluigi, poi si tolse le mutande e gli fu sopra. Laura andò via sbattendo la porta. Dopo che la donna ebbe goduto fu slegato e, dopo essersi rivestito, andò via. Ricorderà per sempre quella serata di piacere mentre Laura, grazie a lui, finalmente aveva scoperto la sua natura di donna dominante.

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