Gianna, appoggiando dapprima i gomiti, si distese poi con la schiena sulla superficie della scrivania. Il Pisani accosto’ nuovamente la bocca alla vagina aperta della ragazza, riprendendo a leccarla a fondo, spingendo con la lingua sulle grandi e piccole labbra. Quindi si alzo’ dalla sedia, e, guardando Gianna che attendeva ordini a cosce spalancate, libero’ il lato destro della scrivania. Quindi, le indico’ la superficie che aveva liberato. Gianna si sposto’ verso il bordo destro della scrivania, sempre guardando il Pisani. L’uomo le prese la mano e se la appoggio’ sul membro gia’ nuovamente eretto. Quindi, infilo’ due dita della mano sinistra nella vagina di Gianna, e due dita della mano destra gliele mise in bocca. – Nella seduta di domani mattina, la commissione ha organizzato una punizione esemplare per te, – le disse, iniziando a fotterle bocca e vagina con le dita, mentre Gianna, senza farselo ordinare, gli massaggiava dolcemente il membro con la mano. – Ma non ti nascondo che non si tratta qualcosa di esattamente nei limiti del regolamento. Sei libera di rifiutare di parteciparvi, ovviamente, ma questo non ti portera’ certamente grandi benefici. E’ chiaro? Gianna annui’. – Non ho sentito, troia, – disse Pisani, spingendo le dita piu’ a fondo. - Si’ signore – mormoro’ lei, con voce soffocata. – Bene. Non sono autorizzato a rivelarti molto, tranne che la commissione ha persino scelto cosa indosserai: un’uniforme da scolaretta. – Il Pisani sorrise. – Tuttavia, quale tuo relatore, ho il diritto ad apportare alcune modifiche. – L’uomo sfilo’ la mano dalla vagina di Gianna, e le prese l’orlo di una delle calze. – Queste restano, – disse. – E anche le scarpe coi tacchi. L’uomo ritrasse entrambe le mani e si sposto’ vicino alla testa di Gianna, mettendoglielo nuovamente in bocca. La ragazza lo accolse dolcemente. Quindi, il Pisani lo sfilo’ e giro’ intorno alla scrivania, posizionandosi davanti alla vagina aperta della studentessa. - Togliti le scarpe, – le disse. Gianna piego’ le gambe all’indietro, una a una, per raggiungere le proprie scarpe con le mani e sfilarle, lasciandole cadere a terra. Il professore le mise le mani sulle cosce, e le fece poi scivolare giu’ lungo le belle gambe ben tornite della ragazza, fino alle caviglie. – Mi hanno sempre arrapato i tuoi piedini, maialina, – le disse. – Ora posso finalmente togliermi la soddisfazione di scoparli. Tenendola per le caviglie, porto’ i piedi di Gianna a contatto con il suo membro, mantenendolo sempre orientato verso la vagina aperta della ragazza. Stringendo i piedi di lei, inizio’ a farlo scivolare fra le piante dei piedi di Gianna. – Senti come me lo fai diventare duro? – disse lui, fissandola. – Si, signore, – mormoro’ la ragazza. Mentre si masturbava fra i piedi di Gianna, Pisani inizio’ ad avvicinare il bacino al ventre di lei, costringendola a piegare le ginocchia e aprirsi ancora di piu’. L’uomo continuo’ a godersi la ragazza in quel modo a lungo. Quando fu prossimo all’orgasmo, le afferro’ entrambi i piedi con una mano, usando l’altra per aprirle le labbra della vagina. Quindi, si abbandono’ al piacere, iniziando a schizzare direttamente nel sesso aperto della studentessa. I primi due grossi schizzi coprirono la fessura della ragazza di un denso strato di seme. Quindi, l’uomo deposito’ due nuovi schizzi sulle piante dei piedi di lei, trattenendole attorno a contatto con il proprio glande. Quando si fu completamente scaricato, il Pisani sollevo’ le gambe della ragazza verso l’alto, appoggiandosi i polpacci di lei sulle spalle, e si asciugo’ il membro strofinandolo prima fra le natiche morbide e accoglienti della studentessa, e poi sulle sue cosce, insozzandole ulteriormente le calze. Ripulitosi in quel modo, l’uomo si riallaccio’ i pantaloni e torno’ a sedersi. – Scendi dalla scrivania, – le disse. Gianna obbedi’. Istintivamente, porto’ una mano alla propria vagina per trattenere il seme che le colava giu’ per le cosce. Senza neppure guardarla, il Pisani le disse, – togli la mano da li’, porca.