Il membro di Alberto era ancora semi-eretto, e lui torno’ a infilarlo
in bocca a Gianna, ricominciando a pompare lentamente fra le sensuali
labbra della ragazza. Gianna senti’ il membro del fratello che
tornava a indurirsi nella sua bocca. – Sdraiati, vacca – le ordino’,
quando fu di nuovo pronto. Gianna si distese sul letto, con i piedi
appoggiati per terra, e le natiche all’altezza del bordo del
materasso. Alberto si accuccio’ di fronte a lei, fra le sue cosce, e
le prese le ginocchia, divaricandole e sollevandole.
– Finalmente vedo questa bella fica da vicino, – disse. Strinse i pugni e chiuse gli occhi mentre Alberto, avvicinatosi a lei,
iniziava a leccarla lentamente. Il contatto della lingua sulla vagina la fece rabbrividire. Alberto sorrise, trovando
la troia bagnata, e assaporandone con gusto il succo. Spinse con la
lingua prima sulle grandi labbra, spostandole mentre le leccava, poi
sul clitoride, e infine dentro il buco bagnato dell’umiliata schiava.
- No… basta… ti prego… – riusci’ a gemere lei.
– Non sono cosi’ stupido da pensare che non ti piaccia, – disse
Alberto, sprezzante, – quindi smetti di fingere, puttana.
– Non farlo, – imploro’ lei, – non puoi scoparmi.
Alberto sorrise. – No, non ti scopero’ ancora, puttana, – le rispose.
- Non ho intenzione di farti godere. Questo e’ il mio regalo per Luca.
Gli mandero’ una fidanzata arrapata e vogliosa come una cagna in
calore.