Frustate sulle tette

Trattenendole il capo, spinse il membro contro il velo di Gianna, spingendoglielo in bocca insieme alla sua asta. Rick le ordino’ di tenere la bocca aperta, e inizio’ a masturbarsi, con il glande nero completamente dentro la bocca della ragazza inginocchiata. Con un gemito, inizio’ a venire abbondantemente, schizzando attraverso il pizzo del velo, direttamente in gola a Gianna. Lei accetto’ il seme di Rick passivamente. L’uomo schizzo’ ripetutamente e poi lo sfilo’ dalla bocca della fanciulla. Le tiro’ su il velo per ripulirsi il membro delle ultime gocce di sperma, strofinando il proprio membro sulle guance di Gianna.
– Non ingoiare, – le intimo’. Gianna obbedi’, trattenendo l’abbondante razione di sperma in bocca. Quindi, Rick la fece mettere ancora una volta in ginocchio. Senza disattivare la mungitrice, tiro’ i cilindri di vetro, staccandoli dai capezzoli della fanciulla uno per uno. Chinandosi, le prese la tetta destra in mano, sollevandola verso la bocca di Gianna. – Ora leccati il capezzolo, cospargendolo con la mia sborra. Lasciane un po’ per l’altro.
Gianna obbedi’, iniziando a leccarsi il capezzolo destro, lasciando che una parte dello sperma che aveva in bocca colasse lungo di esso e giu’ per i suoi seni. Quindi, Rick le fece fare la stessa cosa con il capezzolo sinistro.
Nel pubblico, diversi uomini avevano gia’ dimostrato di apprezzare venendo rumorosamente, masturbati dalle donne che giravano in mezzo al pubblico. Gianna si rese anche conto che tali donne stavano continuando a raccogliere lo sperma degli uomini in vasetti di varie dimensioni.
Rick si riallaccio’ i pantaloni, e fu la volta di Carlo di avvicinarsi a Gianna. L’uomo teneva in mano una grossa spatola di legno. – Hai goduto come una cagna, con quel cazzo nero in culo, vero? – le disse.
– Si, padrone, – rispose lei, tremando.
– Il tuo fidanzato non ne sarebbe contento. Forse ora vorresti essere punita per esserti comportata in questo modo. Vuoi che mi occupi di punire le tue grasse tette?
Lei esito’ un attimo, poi subito si sforzo’ di rispondere. – Si… padrone… per favore punisca le mie grasse tette….
Carlo sorrise, e si mise dietro alla ragazza. Chinandosi su di lei, le prese la mammella destra alla base, strizzandola con forza, in modo che sporgesse verso l’esterno. Senza dir nulla, inizio’ a colpirla con dei secchi colpi della spatola, di piatto. Ogni colpo risuonava nella sala, strappava a Gianna un lamento di dolore, e lasciava un’alone rosso sulla carne morbida, e sozza di sperma, della fanciulla. Quindi, Carlo fece lo stesso con la mammella sinistra di Gianna.
– Ti piace essere sculacciata sulle tette, vero, maiale? Scommetto che la tua fica ha tanta voglia di essere usata ancora, subito.

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