Premette il tubetto e lo appoggio’ all’ano di Gianna, lasciando che una dose di crema vi scivolasse dentro. Quindi, lo getto’ nuovamente da parte, chinandosi sulla ragazza indifesa. Il suo membro si appoggio’, duro e gonfio, al buco vergine della fanciulla. Senza dir nulla, inizio’ a spingere. Gianna lancio’ un gemito di dolore fra le lacrime mentre Romano forzava il glande nel suo ano. Senti’ l’uomo che spingeva, si fermava un attimo per dare all’ano della ragazza il tempo di rilassarsi, spingeva di nuovo. A ogni spinta la ragazza piangeva, gemeva, stringeva i pugni. Per tutta risposta, Romano le dava una pacca sulle natiche nude e spingeva di piu’. Presto il membro dell’uomo fu dentro per meta’. Romano inizio’ allora a muoversi avanti e indietro, cominciando a fottere il buco delicato di Gianna. A ogni spinta in avanti Romano riusciva a penetrare piu’ in profondita’. Presto lo sfintere di Gianna fu abbastanza lubrificato da consentire a Romano di montarla con sempre maggiore violenza. Questa volta, l’uomo non ordino’ a Gianna di masturbarsi; il piacere della ragazza non lo interessava. Voleva semplicemente venirle nel culo, e aumento’ il ritmo rapidamente, fottendola senza pieta’. A ogni spinta, il viso di Gianna strusciava sul pavimento. La monta la spingeva sempre piu’ in basso e presto anche i seni iniziarono a strisciare sulle mattonelle mentre Romano la prendeva in quella posizione animalesca. Dopo quello che a Gianna sembro’ un tempo lunghissimo, il membro di Romano inizio’ a sussultare e i primi nuovi schizzi di sperma colpirono le pareti dell’ano della ragazza. Romano rimase piantato dentro di lei finche’ non ebbe esaurito completamente il suo orgasmo. Quindi, sfilo’ il membro, lo spinse nella vagina di Gianna, lo sfilo’ nuovamente, e glielo fece pulire con la bocca com’era solito fare. Gianna vinse a stento la repulsione per il sapore terribile del membro dell’uomo. Quando fu ripulito, Romano si rivesti’. – Puoi andare, troia, – le disse semplicemente. Gianna non rispose. Senza dir nulla, si rivesti’ mentre le lacrime le rigavano le guance. Romano si accese un’altra sigaretta e guardo’ la studentessa prepararsi per uscire. Gianna sapeva che non le avrebbe concesso di lavarsi, e non oso’ chiederlo, benche’ lo sperma di Romano stesse ancora colando dalla sua vagina e dal suo ano. Usci’ dall’appartamento, e si reco’ alla metropolitana in fretta. Sul metro’, si mise in un angolo nascosto, e pianse per tutto il viaggio.