Leccare il culo del padrone

Quindi, si piego’ su di lei, infilando con facilita’ il membro eretto nella vagina spalancata e accogliente della sua giovane vittima. Gianna senti’ il membro di Romano che scivolava in profondita’ dentro di lei.
Senza dir nulla, fissando gli occhioni umidi di Gianna, inizio’ a orinare nella vagina della ragazza. Lei senti’ il liquido caldo riempirle il sesso, e scivolare fuori, fra le sue natiche. Gianna non aveva neppure mai pensato a una cosa del genere; era semplicemente oscena, orribile. Senti’ l’odore acre dell’urina di Romano, ma non smise di guardarlo, tremando mentre lui le riempiva la vagina in quel modo disgustoso.
Dopo un po’, il getto si interruppe, e Romano lo sfilo’ con calma. La guardo’ con un ghigno. – Non ho ancora finito, puttana, – le disse, avvicinando il bacino al volto di Gianna. Lei avrebbe desiderato opporsi, implorare di non dover subire quella disgustosa atrocita’, ma la paura di essere nuovamente picchiata era troppa. Docilmente, seppur piangendo, dischiuse le labbra e prese in bocca il membro di Romano. Lui ridacchio’ e ricomincio’ a orinare. – Ingoia tutto, – le disse. Gianna dovette concentrarsi per resistere all’impulso di rigettare. Con la disperazione nel cuore, mando’ giu’ tutto quello che Romano le stava dando. Le lacrime le rigavano le guancie.
Quando fu soddisfatto, Romano sfilò il membro dalla bocca di Gianna. La ragazza tossì, continuando a piangere. Romano, eccitato, era ben lungi dall’essere soddisfatto. Con calma, si volto’, dando le spalle alla ragazza. – Leccami il culo, adesso, – le ordino’.
Gianna esito’, piu’ per paura di non esserne in grado che per la volonta’ di opporsi. Si chino’ in avanti, e introdusse la lingua fra le natiche dell’uomo, iniziando a leccargli l’ano. L’uomo le prese le mani, e se le porto’ al membro. – Masturbami troia, e spingi dentro quella lingua.
Il sapore era disgustoso, ma Gianna ancora si sforzo’ di non rigettare. Mentre iniziava a masturbarlo con due mani, lentamente, spinse la lingua nell’ano del suo aguzzino, leccandolo piu’ dolcemente che poteva. Sentendo la calda lingua di Gianna nel proprio sfintere, l’uomo gemette di piacere mentre il suo membro si induriva fra le mani della fanciulla. Quando fu vicino al culmine del piacere, si ritrasse e si volto’ ancora verso Gianna.

Rispondi