Appena furono in casa, Claudio ordino’ a Gianna di condurlo in camera sua. Quindi, si volse alla ragazza, e, senza dir nulla, le tiro’ su la gonna. Gianna aveva consegnato le mutandine a Claudio, e la sua vagina era accessibile. Obbediente, allargo’ le cosce per lasciarsi toccare dal suo padrone. Claudio prese a strusciare il palmo sulla fessura della ragazza, fissando Gianna, che abbasso’ lo sguardo arrossendo. Senza togliere la mano, quindi, Claudio le chiese: – Fra quanto tempo arrivera’ il tuo studente? - Mezz’ora, – rispose Gianna. La sua voce tremava leggermente. La mano di Claudio si strusciava insistentemente sul suo sesso. - Dimmi di lui: come si chiama, quanti anni ha. - Si chiama Davide… ha diciotto anni – mormoro’ ancora lei. Claudio sorrise. – Scommetto che ti guarda le tette e che gli diventa molto duro, – disse. – Una vacca come te lo fa rizzare, non e’ vero? Gianna arrossi’. Sapeva che avrebbe dovuto rispondere di si. – No… non e’ vero…. – mormoro’. – Ti prego… - Ti prego cosa? – fece Claudio, infilandole il dito medio nella vagina. Gianna trattenne il fiato un attimo sentendosi penetrare. – Ti prego… non coinvolgerlo… Claudio scosse il capo, sfilando il dito e rifilando una secca sberla alla fica della ragazza. – Non spetta a te dirmi cosa devo o non devo fare, – disse severamente. Le pizzico’ le grandi labbra, crudelmente. – Sai benissimo cosa meriterebbe il tuo culo per non avermi risposto come si deve. Ma ti puniro’ diversamente. Avvicino’ il volto a quello della ragazza, e la bacio’. Gianna rispose con la lingua, suo malgrado, come era stata addestrata a fare. – Oggi verrai umiliata come una cagna di fronte a un diciottenne arrapato. Ogni tuo errore, come quello che hai appena fatto, verra’ punito quando ci sara’ qui Davide. – La pizzico’ piu’ forte per incitarla a rispondere, affondando le unghie nella carne delicata della ragazza. Quindi, la lascio’. – Ora scegliero’ cosa farti indossare per il tuo incontro con Davide. Fammi vedere dove tieni intimo, magliette e gonne. Gianna non oso’ replicare di nuovo. – Si… subito – mormoro’, affrettandosi ad aprire le ante dell’armadio. Magliette, gonne e intimo stavano in tre diversi cassetti di una grande cassettiera. Claudio osservo’ il contenuto dei cassetti, quindi tiro’ giu’ alcune scatole che stavano sui ripiani superiori, selezionandone alcune e appoggiandole sulla cassettiera. Quando fu soddisfatto, si volto’ a Gianna. – Devi cambiarti, puttana, non hai sentito? Togliti tutto.