– Dove tieni il rossetto? – le chiese. Gianna rispose che lo teneva nella borsa, indicandola. Claudio frugo’ nella borsa e, trovatolo, lo porse alla ragazza. - Romano mi ha detto che ti dona molto il rossetto sulla fica. Fammi vedere. Gianna prese il rossetto. Tremando, lo apri’ e inizio’ ad applicarlo alle proprie grandi labbra, sotto gli occhi di Claudio. – Mmmh… stai dando uno spettacolo molto arrapante, seduta a cosce larga, con quelle autoreggenti e quella maglietta da vacca, – le disse lui. – Ti riempirei quella ficona di cazzo subito, se non aspettassimo ospiti. Attese che Gianna avesse finito, quindi la esorto’: – Ora, puttana, vai a prendere un paio di scarpe con i tacchi. Gianna annui’, mormorando, – si, subito, – e usci’ dalla stanza, tornando dopo un minuto con un paio di scarpe, che mostro’ a Claudio. Lui annui’. – Indossale, e metti anche il tanga e la gonna. Gianna obbedi’. Il tanga era piuttosto stretto, al punto che l’elastico non le arrivava in vita, attraversando la parte superiore della natiche e del pube. La parte anteriore era troppo piccola persino per coprire del tutto le sue grandi labbra. La gonna era sufficientemente lunga da coprire i bordi delle autoreggenti, ma solo se Gianna era in piedi o seduta composta. Claudio la osservo’ con calma. – Si, sei molto provocante, vestita cosi’, vacca, – le disse, toccandola. Le palpo’ le cosce, il culo, le tette. In quel momento suono’ il campanello. Claudio fece un gesto a Gianna. – Vai ad aprire, – le disse. Gianna esito’, quindi tiro’ verso il basso l’orlo della gonna, cerco’ invano di sistemare la maglietta, e si decise ad andare ad aprire. Quando Davide la vide, i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa. Per un istante diede un’occhiata alla scollatura della maglietta di Gianna; poi distolse lo sguardo, entrando in casa. Gianna lo condusse, come sempre, in camera. Qui, Davide ebbe la sorpresa di trovare uno sconosciuto. - Questo e’ Claudio – mormoro’ Gianna. – Si tratterra’… per un po’… Davide e Claudio si salutarono. Quindi, Gianna e Davide si sedettero alla scrivania, Davide tiro’ fuori i propri libri. Prima che iniziassero, Claudio intervenne. – Quanto la paghi? – chiese a Davide. Il giovane sembro’ stupito dalla domanda. Guardo’ Gianna, incerto se rispondere, ma la ragazza teneva gli occhi sui libri, in silenzio. – Venti Euro ora, – rispose infine Davide. Claudio annui’. – Oggi, con la stessa cifra, ti faro’ avere un servizio molto migliore. Tira fuori i soldi. Davide esito’ nuovamente. Il tono di Claudio sembrava deciso, anche se non minaccioso. Il giovane prese il portafoglio e ne trasse due banconote da dieci euro. - Siediti sulla scrivania, Gianna, – ordino’ Claudio, prendendo i soldi di Davide. Gianna arrossi’ violentemente. Per quanto quello che stava per succedere fosse inaccettabile, sapeva di non avere scelta. Sposto’ i libri di Davide e si sedette sulla scrivania. Il giovane poteva chiaramente vedere l’orlo delle autoreggenti di Gianna, e intravedeva anche le mutandine. Claudio arrotolo’ le banconote a sigaro. – Sposta il tanga, Gianna, mettiamo via i soldi.