schiava in ginocchio

Mettiti in ginocchio.

Le sfilarono le dita dalla vagina e lasciarono che obbedisse,
scendendo dal divano e mettendosi in ginocchio di fronte ai due
uomini. Gianna riprese i loro membri in mano e iniziò a masturbarli
contemporaneamente. Romano le prese il capo costringendola a usare la
bocca.
– Usa la mano sinistra per massaggiarti le poppe, – le ordinò. Gianna
portò la mano al proprio seno, e iniziò a toccarsi. – Toccati come ti
toccherei io, – le disse Romano, – strizza quelle tue grasse poppe. –
Gianna, suo malgrado, dovette stringere nelle mani i propri seni, uno
dopo l’altro, mentre la sua bocca si riempiva dell’osceno membro di
Romano, strizzandoli con forza. Romano le teneva la testa per scoparle
la bocca piu’ a fondo; Franco, intanto, la palpava dappertutto. Romano
la colpi’ con una nuova sberla sui seni… – Alterna, vacca, ci sono
due cazzi da servire. –
Gianna mormoro’ ancora – si’, signore, – e inizio’ a succhiare anche
il membro di Franco, alternando fra i due. Gli uomini si strinsero
attorno a lei in modo tale che quando lei stava succhiando Franco
Romano potesse strusciarle il membro sul viso, e viceversa. Ben
presto, il trattamento che stavano ricevendo da quella bella
studentessa nuda e inginocchiata porto’ i due uomini vicini al
piacere.
Il primo a venire fu Romano, che estrasse il membro dalla bocca di
Gianna per schizzarle abbondantemente sul viso, sugli occhiali, sui
capelli e sul collo. Gianna continuo’ a masturbarlo e succhiarlo per
alcuni secondi, quindi si volse verso Franco, prendendoglielo
nuovamente in bocca. L’uomo le blocco’ il capo con le mani e inizio’ a
spingere nella bocca della ragazza finche’ anche lui non raggiunse
l’orgasmo. Come Romano, anche Franco lo sfilo’ per schizzare il suo
seme sul volto della fanciulla. Nuove gocce di sperma le insozzarono
le
guance, la bocca e le lenti.
– Pulisciti, – le disse Romano. Gianna obbedì, raccogliendo il seme
dei due uomini con le mani. – Mangialo, – le disse Romano. – Senti il
gusto dello sperma di due uomini. Metti in bocca e mangia. – Gianna,
tremando, esegui’ anche quell’ordine, leccando e ingoiando lo sperma
mescolato alle sue lacrime.
– Molto bene, – disse Romano, quando Gianna si fu sufficientemente
ripulita. – Ora che la troia si e’ sfamata con il nostro sperma, e’
venuto il momento di usare la sua sporca fica. Portiamola in camera da
 letto.

Rispondi