schiava obbligata a fare pompini

Il primo Padrone guardo’ Gianna senza pudore, accarezzandone con lo sguardo le giovani e invitanti forme, le cosce, i seni, i fianchi, il bel viso. – Penso che la signorina sappia cosa voglio dire. Non e’ cosi’?
 Gianna arrossi’, guardando Luca, e poi abbassando lo sguardo. Luca stava iniziando a capire, e arrossi’ a sua vota, d’ira, ma senza osare reagire. Il  rimase ad attendere la risposta della ragazza. – Sai cosa voglio dire, tesoro? – insistette.
- Si, – mormoro’ infine Gianna. Il  sorrise e si volto’ verso Luca, portando al contempo la mano al manganello, e indicandogli una sedia. – Tu siediti li’, da bravo. E fai silenzio. Non ti voglio sentire fiatare. – Luca esito’. Voleva reagire, ma c’era poco da fare. Suo malgrado, si sedette. La sedia dava le spalle al resto della stanza, che Luca vedeva solo in parte, rifessa in uno specchio di fronte a lui.
I due  erano uomini fra i trenta e i trentacinque, entrambi alti, spalle larghe, muscolosi. Il piu’ giovane estrasse un paio di manette e le mise ai polsi del ragazzo, che sussulto’. – Ehi,puntandolo contro la faccia del ragazzo. – Non darmi del tu, ragazzo, – gli disse, seccamente, – e smetti di protestare.
Luca zitti’. I  si volsero verso Gianna. La ragazza chino’ il capo, tremando. – Scommetto che hai una gran voglia di farci vedere come sei fatta, – disse il  piu’ anziano, con un sorriso crudele. – Puoi togliere il vestito, per cominciare.
Gianna annui’, tremando, e porto’ la mano dietro la schiena, abbassando la zip che chiudeva il vestitino. Lascio’ scivolare il vestito a terra. I  osservarono compiaciuti le seducenti forme della ragazza, rese ancora piu’ attraenti da un completino di pizzo color panna, completo di reggicalze, dello stesso colore delle scarpe, col tacco alto. Anche Luca vedeva Gianna, nello specchio. Prima di quel pomeriggio, Gianna non si era mai preparata cosi’ per lui. Luca si senti’ il cuore in gola. La sensazione peggioro’ quando vide il  piu’ anziano avvicinarsi a Gianna.
- Sei una splendida baldracca, – le disse, – una baldracca da pompini, vero tesoro.

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