Alberto premette play, e si appoggio’ allo scaffale su cui era
posizionato il televisore, rivolto verso Gianna, fissandola. La
ragazza senti’ il cuore che le batteva piu’ forte, e impallidi’ quando
vide le prime scene del filmato. C’era lei, nel salone della villa di
Carlo, vestita da sposa, prostrata a terra, che si apriva la vagina
mostrandola al pubblico. Senti’ la voce di Carlo. “Molti dei cazzi che
sei stata costretta a prendere erano molto piu’ grossi di quelli del
tuo fidanzato, vero?”, e la sua voce tremante che rispondeva “si,
padrone…”
Gianna inizio’ a tremare. – Spegni, – disse ad Alberto. Lui sorrise e
fermo’ la riproduzione. – Questa e’ solo una copia, l’originale l’ho
messo al sicuro. L’ho vista tutta, diverse volte. All’inizio, devo
ammetterlo, mi ha dato quasi fastidio. Ma in seguito, – aggiunse,
portando una mano sulla patta e premendo sui jeans, in modo da
rivelare alla sorella la sua erezione, – l’ho molto apprezzata.
– Come… come l’hai avuta? – balbetto’ Gianna, tremando
visibilmente.
– Mi e’ stata inviata per posta da un certo Simone, insieme a una
lettera. Mi ha spiegato il modo in cui sei stata ricattata. Credo che
fossero preoccupati del fatto che io, vivendo cosi’ a stretto contatto
con te, potessi scoprire qualcosa e ostacolarli. Cosi’, hanno deciso
di propormi di partecipare.
– Partecipare…? – disse lei. – Sono certa che non puoi voler dire
quello che penso.
Alberto sorrise, muovendo alcuni passi verso la sorella. – Non ne
sarei cosi’ sicuro, al tuo posto, sorellina, – disse. – Avere una
sorella maggiore come te… – lascio’ scivolare lo sguardo sul corpo
della ragazza seduta, – con quelle tette… non sai quante seghe mi
sono fatto pensandoti o frugando nella tua biancheria.