Guarda i nostri cazzi, Gianna, – ordino’ Simone, mentre Claudio la fotteva lentamente con il dito. – Ti piacciono, vero? La ragazza, suo malgrado, alzo’ lo sguardo verso i membri nudi, gia’ gonfi, dei suoi ricattatori. – S… si… mi piacciono, – disse lei, sottomessa. - Toccali, – disse lui. Gianna allungo’ le mani, prendendo il membro di Simone nella mano destra e quello di Claudio nella sinistra. Senza dir nulla, inizio’ ad accarezzarli lentamente. Claudio la stava ancora masturbando lentamente, ma a fondo. - Ti piace che ti si infilino cose nella fica, vero puttana? – chiese Simone, stropicciandole i capezzoli. Le mani dei ragazzi, che la palpavano e maneggiavano oscenamente, stimolavano la studentessa, che inizio’ a bagnarsi suo malgrado. - N… no… mai, – mormoro’. - Ma l’idea le piace, – disse Claudio, infilando un altro dito nella fica di Gianna. Spinse le dita a fondo, e poi le ritrasse, porgendole a Gianna. – Succhiale, puttana. E guardami mentre lo fai. Gianna arrossi’. Quindi, vincendo la repulsione, schiuse docilmente le labbra e prese le dita di Claudio in bocca. Le sue giovani labbra si richiusero e inizio’ a succhiare come le era stato ordinato. Claudio socchiuse gli occhi, godendo delle sensazioni che la bocca calda e umida di Gianna gli procurava. Mentre succhiava, Simone le aperse le natiche nude con due mani, e prese ad accarezzarle l’ano. Gianna rabbrividi’, mentre nuove lacrime le riempivano gli occhi. - Hai paura che te lo metta nel culo, vacca? – disse Simone. – Puoi stare certa che lo prenderai anche li’, molto presto. Ma preferisco iniziare dalla fica. Lascio’ le natiche di Gianna, mentre anche Claudio ritraeva le dita dalla bocca di lei. Simone diede una pacca a Gianna sul bel sedere nudo. – Cominciamo, vacca. Mettiti a quattro zampe. Gianna, suo malgrado, obbedi’, inginocchiandosi e poi mettendosi carponi. Simone la sculaccio’ di nuovo, intimandole di allargare bene le cosce. Gianna sapeva di avere la vagina oscenamente esposta, e che altrettanto osceni erano i grossi seni che pendevano sotto di lei. Simone, spostandosi dietro di lei, le mise la mano fra le cosce, palpandole la vagina lentamente, con gusto, mentre Claudio la afferrava per i capelli e la costringeva a sollevare il volto verso il suo membro gonfio. – – Succhialo tutto, Gianna, – le disse. Gianna chiuse gli occhi pieni di lacrime e accetto’ passivamente il suo membro. Claudio guardo’ le sensuali labbra della ragazza chiudersi attorno alla sua asta e scivolare dolcemente lungo di essa. Il fatto che Gianna stesse piangendo lo eccitava. Costrinse Gianna a prenderlo fino alla base; la ragazza lo succhiava e leccava mentre lui le scopava la bocca impietosamente. Anche Simone era troppo eccitato per temporeggiare oltre. Gianna senti’ il membro del ragazzo che si appoggiava alla sua fessura e poi, lentamente, la prendeva. Simone spinse in profondita’, fino ad appoggiarsi alle natiche nude della ragazza, e poi inizio’ a muoversi dentro di lei. Gianna sentiva il membro gonfio che le riempiva la vagina. Era Simone che dava il ritmo; a ogni spinta avanti, la bocca di Gianna risaliva lungo l’asta di Claudio, mentre i suoi seni oscillavano avanti e indietro. Il pensiero del modo animalesco con cui stava venendo usata le fece versare nuove lacrime. I due ragazzi, pero’, non ne erano impietositi. A ogni singhiozzo della fanciulla, anzi, Simone dava una spinta piu’ lenta e piu’ a fondo, mugulando di piacere, strizzandole le natiche. I due continuarono a fotterla per un tempo che a Gianna sembro’ interminabile. Claudio fu il primo a raggiungere l’orgasmo. Subito prima di venire, costrinse Gianna a ritrarsi, in modo da poterle schizzare in faccia. Il suo sperma insozzo’ le labbra, il volto, il collo e i capelli di Gianna, mischiandosi alle sue lacrime. Simone accelero’ a sua volta il ritmo della monta, mugulando per il piacere che traeva dalla giovane fica della studentessa. Quando si senti’ vicino, lo sfilo’ dalla vagina di Gianna e lo appoggio’ al suo ano, venendole dentro in abbondanza. Soddisfatti i propri bisogni, i due ragazzi si ripulirono, usando il reggiseno e le mutandine di Gianna come fazzoletti. Quindi gettarono gli indumenti per terra, di fronte alla ragazza ancora carponi. – Puliscitici la faccia, vacca. Gianna prese il reggiseno, tremando, e lo uso’ per ripulirsi il viso e i capelli dello sperma con cui era imbrattata. - Anche il tuo culo cola sperma, Gianna, – le disse quindi Simone. Gianna singhiozzo’ per l’umiliazione e uso’ il reggiseno per pulirsi, come poteva, l’ano. – Posso… alzarmi? – mormoro’, fra le lacrime. - Non ancora, – disse Simone. Si porto’ nuovamente dietro di lei, e torno’ a palparle la fica spalancata, a tratti colpendola con una leggera pacca. – Domani riceverai un’e-mail da me, – le disse. – Ti spieghero’ quali regole dovrai seguire e ti daro’ un appuntamento a casa mia. Mi aspetto che impari quello che ti ordinero’ a memoria e che non mi deluda. - Va bene… – mormoro’ lei. – Quando… riavro’ il mio verbale? - Si vedra’, – disse Simone, colpendola con una pacca piu’ violenta sulla vagina. – Ora metti mutandine e reggiseno in borsa, per oggi non ti serviranno piu’. Gianna, senza alzarsi in piedi, recupero’ la borsetta e vi infilo’ i suoi indumenti intimi. Simone non smetteva di palparle la fica. – Sei veramente una gran bella maialina, – le disse, – non mi dispiacerebbe continuare a fotterti. Ma purtroppo ora dobbiamo andare a lezione. Rivestiti e seguici. Gianna si vesti’ rapidamente. Senza reggiseno, i suoi capezzoli si vedevano chiaramente attraverso la camicetta. Inoltre parte del seme di Simone le stava ancora colando dall’ano, e aveva paura che si vedesse una macchia bagnata nei suoi jeans. Imbarazzata e degradata, segui’ i due fuori dal bagno e verso le aule. La costrinsero a baciarli entrambi, in pieno corridoio e sotto gli occhi di diversi altri studenti; li dovette baciare entrambi con la lingua. Poi Simone e Claudio entrarono in aula, lasciandola libera di tornare a casa. Gianna corse verso la metropolitana, piangendo ininterrottamente.