Durante l’assenza di Simone, Gianna era stata costretta a passare tutto il suo tempo in universita’ con Claudio. Durante le lezioni, Gianna doveva sedersi vicino a lui, di solito nei banchi in fondo; per prima cosa, Claudio le ordinava di consegnargli le mutandine, in modo che il corpo della ragazza fosse piu’ accessibile. Poi, per tutta la durata della lezione, Claudio la toccava fra le cosce nude o le palpava i seni, e la costringeva a infilargli una mano nella patta e masturbarlo. Un paio di volte, quando erano seduti piu’ defilati, Claudio l’aveva anche fatta mettere in ginocchio fra le sue gambe e si era fatto succhiare per tutta la lezione. Quando uscivano dall’aula, Claudio era generalmente molto eccitato e la portava in una toilette fuori servizio. Li’ il ragazzo la faceva spogliare e la prendeva. La sua posizione preferita consisteva nel fare mettere Gianna, nuda, a quattro zampe sul pavimento del cesso, e nel prenderla da dietro. Due volte, in quella posizione, l’aveva anche sodomizzata. Fra tutti i ricattatori di Gianna, Claudio era quello che aveva il membro di maggiori dimensioni: essere penetrata analmente da lui era molto doloroso per Gianna, ma, dato il luogo, si sforzava di soffocare i propri gemiti di dolore. Claudio le aveva anche dato una serie di istruzioni circa come eseguire diversi compiti. In particolare, le aveva insegnato a rispondere sempre alle sue domande con frase complete e non con semplici ’si’ o ‘no’. Se gli sembrava che le risposte di Gianna non fossero soddisfacenti, al termine delle lezioni la portava in bagno, la faceva mettere faccia alla parete, le ordinava di scoprirsi il culo e la frustava con la cinghia. Ogni giovedi’, Gianna tornava a casa presto per dare ripetizioni di matematica a un liceale. Quando Claudio venne a conoscenza di questo fatto, decise di sfruttarlo per divertirsi con Gianna. Il giovedi’ successivo accompagno’ personalmente Gianna a casa, e sali’ a casa sua. I genitori di Gianna lavoravano, e il fratello minore non tornava prima di sera.