Alberto si scosto’ dal buco che aveva appena usato, e prese le
mutandine di Gianna, sporche del suo sperma, infilandole nuovamente
alla ragazza. Quindi, le ordino’ di tornare a sedersi. Gianna
obbedi’. Mentre sentiva lo sperma di Alberto che le colava dalla
vagina nelle mutandine, Alberto glielo mise in bocca per la terza
volta. Con la resistenza di un diciannovenne molto prestante,
ricomincio’ a farlo indurire pompando fra le labbra di Gianna. Lei
sentiva il sapore dello sperma e dei propri succhi. Poiche’ ora era
seduta su due cuscini, era costretta a piegare la schiena in avanti
per prenderlo in bocca. Alberto godette della sua bocca finche’ non si
fu procurato una nuova erezione. Quindi, fece alzare Gianna e la
prese per mano, portandola di fronte allo specchio che ornava la
parete accanto alla finestra.
– Inginocchiati qui, puttana, – le ordino’. Gianna si abbasso’,
inginocchiandosi di fronte allo specchio. Alberto le tiro’ su la
maglietta, scoprendole del tutto i seni, per il gusto di guardarli
mentre godeva la un’ultima volta. Sapeva che a momenti avrebbe
citofonato Luca.
Mettendosi in piedi di fianco a Gianna, le mise di nuovo il membro in
bocca, di lato, in modo che Gianna si potesse vedere nello specchio
mentre, nuda e in ginocchio, lo serviva. – Guardati bene, puttana, -
le disse, – guarda quanto sei troia. Voglio che ti pizzichi i
capezzoli mentre me lo succhi.
Inizio’ a fotterle la bocca. Gianna porto’ le mani ai seni,
cominciando ad accarezzarsi i capezzoli, e poi a stringerli fra le
dita mentre lui lo spingeva a fondo. Vedersi in quella posizione, con
un membro in bocca che, scivolando avanti, le faceva gonfiare la
guancia, le faceva provare un nuovo brivido di umiliazione, piacere,
disgusto, eccitazione. I capezzoli di Gianna si indurivano fra le sue
dita. Alberto la guardava con un ghigno divertito. Capiva quanto la
fosse, suo malgrado, eccitata. – Assaporalo bene, – le disse,
spingendolo a fondo’ lentamente, nella bocca di lei, – giocaci con la
lingua. – Gianna lo lecco’ lungo tutta l’asta. Alberto lo sfilo’
dalla bocca della , tenendolo di fronte al suo viso. – Continua
a leccarlo tutto, e’ il tuo lecca-lecca, puttana. Goditelo.