Umilazione in pubblico in metropolitana

Metti le mani li’ sotto, – le ordino’ quindi, indicando la vagina e l’ano di Gianna, – e spalmati sulle tette tutto quello che riesci a raccogliere.
Gianna, arrossendo, porto’ le mani al suo basso ventre. Gocce di sperma e urina stavano ancora colando dai suoi buchi. Spalmo’ quei liquidi disgustosi sui propri seni. Sentiva l’odore detestabile di entrambi addosso. Quando i liquidi ebbero smesso completamente di colare, Romano la fece rivestire, senza permetterle di togliere gli elastici o le mollette. Le mollette agganciate ai seni erano chiaramente visibili sotto la maglietta. Romano le fece tenere anche il collare, anche se sgancio’ il guinzaglio.
Quindi, disse a Gianna che l’avrebbe accompagnata fino al metro’. La ragazza si rese conto che in tal modo non avrebbe potuto liberarsi di quegli umilianti e dolorosi orpelli, ma ancora una volta non ebbe il coraggio di replicare. Romano la accompagno’ fino alla banchina del metro’, e la costrinse a salire su una carrozza in cui tutti i posti a sedere erano occupati. Quindi, la saluto’, tornando a casa mentre Gianna affrontava il viaggio piu’ umiliante da quando tutto era cominciato.

Vi piacerebbe vivere una storia come questa?

Cercate anche voi una sottomessa su Umiliazioni in pubblico

Rispondi