Cazzo in bocca

Simone porto’ una mano fra le cosce di Gianna e inizio’ a fotterla
con il dito medio. – E’ proprio cosi’, Gianna, – le disse, mentre la
masturbava. – Ora lo zio Romano ti porta in camera e da’ una bella
razione di cazzo a questa vacca da monta. Sei contenta?
Gianna avrebbe voluto implorare di no, ma sapeva che era inutile. -
Si, signore, – rispose, – sono contenta… di essere montata…
– Poi tornerai qui e servirai me, – disse Simone, ritraendosi. Romano
sorrise e afferro’ Gianna per i capelli. – Seguimi a quattro zampe,
scrofa, – le disse. Si avvio’ verso la camera da letto. Gianna,
praticamente nuda, lo segui’ singhiozzando camminando sulle mani e
ginocchia. Non appena furono in camera, Romano spinse Gianna sul
letto, e chiuse la porta alle sue spalle.
Si avvicino’ lentamente alla ragazza nuda, osservando il giovane corpo
che era ora in sua balia. – Sei proprio una bella fica, Gianna, – le
disse, slacciandosi la cintura. – Hai voglia di sentire subito la
cinghia?
Gianna scosse il capo. – No…. no… la prego… – gemette
sommessamente.
– Potrei frustarti le tette, per divertirmi, – disse lui. Gianna
scoppio’ in singhiozzi. – La supplico, – imploro’, tremando e
piangendo. – Se non vuoi che frusti le tue grasse poppe da vacca,
implorami meglio, – disse Romano, brandendo la cinghia.
– La supplico… signore… non frusti le mie…. le mie grosse poppe
da vacca… signore…
– Allora vieni a succhiarlo.
Romano era in piedi di fianco al letto. Gianna si sposto’, per
avvicinarsi al suo aguzzino. – Bacialo prima. Ti consiglio di essere
dolce, se non vuoi che ti gonfi quelle grasse tette.
Gianna mormoro’ – si, signore, – e inizio’ a baciarlo e leccarlo
attraverso le mutande. – Mmmmh, – mugolo’ Romano, – vedo che la frusta
ti fa paura. Continua. – Gianna abbasso’ le mutande dell’uomo, e
inizio’ a baciargli sensualmente il membro. Romano socchiuse gli occhi
per il piacere mentre lei gli baciava il glande, e lo leccava. La
bocca della ragazza scese; dolcemente, docilmente, Gianna prese a
leccargli i testicoli. Il membro di Romano era ormai duro e
completamente eretto. Gianna fece scivolare le labbra e la lingua dal
basso fino al glande, e poi lo prese in bocca, risucchiandolo
lentamente dentro.

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